Il Jesuit Refugee Service (JRS) opera in Libano, un Paese che, dal 2012, è diventato un punto di arrivo per molti rifugiati siriani in fuga dalla guerra. Il Libano stesso affronta una situazione complessa e critica trovandosi coinvolto nel conflitto israelo-palestinese che ha aumentato ulteriormente il numero degli sfollati creando tensioni tra le comunità locali e i rifugiati. In questo contesto difficile, l’insicurezza alimentare e la mancanza di accesso ai servizi essenziali, come l’istruzione, sono problemi particolarmente sentiti.
Il progetto
I beneficiari principali dei programmi del JRS in Libano sono i rifugiati siriani e le famiglie libanesi vulnerabili, in particolare i bambini e i giovani che spesso non possono accedere all’istruzione. Nella zona di Baalbek, dove molti sfollati hanno trovato rifugio, il JRS ha creato programmi educativi e di supporto psico-sociale rivolti a 870 bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni, sia siriani che libanesi. Questi interventi si estendono anche ai caregiver, inclusi genitori e insegnanti, per sensibilizzarli sulla protezione dei minori e creare un ambiente sicuro per i più giovani.
Con l’aiuto dei suoi donatori, la Fondazione ha attivato un piano di supporto triennale che ha permesso al JRS di garantire un programma educativo completo e inclusivo presso la scuola Dar Al-Hanan. Gli studenti non solo hanno ricevuto un’istruzione, ma anche un sostegno psicologico e psicosociale grazie all’aiuto di assistenti sociali e programmi di terapia. Inoltre, sono stati distribuiti kit invernali e kit scolastici per far fronte ai bisogni essenziali. Anche 198 tra genitori e caregiver hanno beneficiato di sessioni di sensibilizzazione sulla protezione dei minori, organizzate dagli operatori sociali del JRS.
La Fondazione garantisce l’accesso all’istruzione per i bambini rifugiati siriani e libanesi vulnerabili, con un progetto orientato alla fornitura di un’offerta educativa che si sviluppa nell’arco di tre anni, per un sostegno totale di 75.000 euro.