Francesca si avvicina a Santa Rita, anzi come dice lei, Santa Rita l’ha cercata, nell’Agosto del 2016 quando sua figlia Giorgia, di soli 15 anni, viene travolta sulle strisce pedonali e, a causa dei danni gravissimi riportati, rimane in coma per lunghi sette anni, terminando la propria vita nel 2022.
“Santa Rita mi ha cercato perché voleva prepararmi alla perdita di mia figlia in quanto anche lei aveva perso i suoi figli”.
Da quel momento Francesca ha deciso di dedicarsi alla Fondazione, partecipando alle iniziative solidali in piazza: “è un modo per ricambiare l’aiuto che Santa Rita mi ha donato in un periodo così difficile per me”.
Le attività di raccolta fondi sono diventate la sua forza per andare avanti, si impegna con determinazione e amore, dalla ricerca del luogo dove poter allestire il banchetto, alla promozione dell’attività solidale e dei progetti della Fondazione. Francesca durante la chiacchierata, ci racconta il senso di benessere e di serenità che si porta a casa alla fine di queste giornate:
“Dentro di me ho sempre sentimenti contrastanti, rabbia, dolore, gioia. Però quando sono in quel banchetto, raccontando la mia storia, mi sento una portatrice di qualcosa che è veramente grande e mi fa stare bene”.
Ha trasformato la sua devozione e il suo riconoscimento a Santa Rita in azione, in volontariato, per aiutare le persone più fragili e in difficoltà. Anche quest’anno ha partecipato all’evento di piazza delle Rose di Santa Rita e all’evento di Natale raccogliendo fondi per le persone più fragili.“Io lo dico sempre: aiutare è il mio stile di vita. Per me è fondamentale aiutare chi è in difficoltà”. Questa sensibilità e dedizione nell’aiutare gli altri, deriva anche dalla sua storia personale, storia che Francesca racconta sempre e che le dà la forza per promuovere i progetti della Fondazione a sostegno dei più fragili, in
particolare bambini e ragazzi con disabilità, anche intellettiva:
“Le persone disabili hanno bisogno di tanto sostegno. Ma soprattutto di una parola dolce e di conforto”.